mercoledì 4 gennaio 2012

http://www.quasimezzogiorno.it/

Suoni e colori dell’Africa hanno incantato l’Italia. La storia dei migranti che vivono a Sanza raccontata sul filo della speranza.nel monologo della bravissima attrice Marcia Sedoc.

Sanza – un percorso difficile e laborioso ha condotto ieri sera a poter mostrare il frutto di un faticoso ed amorevole lavoro che i volontari della Caritas diocesana, guidata da don Vincenzo Federico, sono riusciti a realizzare.

Una serata di colori, di emozioni, di musica di ritmi caldi e coinvolgenti; una serata di ricordi e di commozione. Una serata per ricordare e far conoscere la sofferenza di un viaggio senza meta alla ricerca della speranza. Il viaggio che migliaia di fratelli, provenienti dall’Africa sub sahariana, hanno affrontato prima di giungere sulle coste di quella vecchia Europa che ancora fa fatica ad accettare l’invasione di questi nostri fratelli che fuggono dalla fame, dalle guerre e dalla disperazione. Storie di donne con i loro figli in grembo; storie di mogli e di mariti che nell’inferno di uno sconfinato cimitero di mare hanno lasciato i loro amori e le loro speranze. Storie di bambini che ancora oggi fanno fatica a capire dove sono e perché. Ecco, questa è la storia che la comunità di migranti ospitata dalla Caritas diocesana, presso la struttura “il Gabbiano” di Sanza, preparata con cura dal regista Giancarlo Guercio e dalla giornalista Stefania Marino, con il supporto della Pino Pinto band, ieri sera, alla presenza di centinaia di persone, è stata raccontata. Una storia che nella sua drammaticità è stata alleggerita dai sorrisi e dal calore di questi nostri fratelli che nei ritmi coinvolgenti dei loro Jambè riescono persino ad essere spensierati e felici. Una sensazione particolare che trasmette finanche un poco di invidia. E’ la sofferenza e la consapevolezza che il futuro certo può essere solo meglio del passato che riesce a compiere questo miracolo. Un miracolo che parte dall’amorevole accoglienza e dall’affetto che i tanti volontari stanno portando avanti con abnegazione ed amore in questi lunghi mesi. La comunità di migranti di Sanza è composta da quarantaquattro adulti e dieci bambini che nel frattempo frequentano la locale scuola. Per gli adulti invece corsi di italiano per favorire la piena integrazione e soprattutto la capacità di comunicare e dialogare. Presente ieri sera alla bella manifestazione il Sindaco di Sanza, Antonio Peluso, unitamente all’intera amministrazione comunale; il Capitano dei Carabinieri della Compagnia di Sapri Emanuele Tamorri con il Luogotenente Luigi Ferrarese; il capo della Sala operativa della Protezione Civile regionale il dott. Enzo Cincini; il consigliere regionale Giovanni Fortunato. Commosse le parole del sindaco Peluso nel ringraziare il lavoro svolto dalla Caritas in questi mesi; orgoglioso, finanche, è apparso lo stesso Sindaco nel ringraziare la cittadinanza locale per il grande affetto e la cooperazione dimostrata “nel saper accogliere chi è meno fortunato di noi. Abbiamo vinto una sfida; la sfida dell’integrazione e della crescita culturale. Una sfida che troppi pensavano all’inizio di questa bella avventura che non si potesse vincere. Grazie a tutti” ha concluso il Sindaco. Quindi un momento di profonda commozione con il monologo della regista ed attrice Virginia Barret, interpretato in modo assolutamente coinvolgente dall'attrice Marcia Sedoc, che ha fatto rivivere la drammaticità di una fuga che troppo spesso conduce alla morte ma che qualche volta fa intravedere la certezza della speranza; speranza che “è l’unico bene che noi possediamo”.

Nessun commento:

Posta un commento